Allora non so bene da dove iniziare, ma parto dalla fine: ma sai che penso la stessa identica cosa della stand up?? Io sono certa che nella prossima vita sarò una comica, ma non escludo che possa accadere anche in questa. In questi anni ne ho guardata molta moltissima, inglese (Nanette devo recuperarlo però, anche se ho visto gli altri suoi) e americana, e anzi ho da qualche settimana in mente un progettino disegnato, ma mi taccio che è ancora tutto embrionale. Passo alla casa: ho questa invidia da moltissimi anni, io e il mio compagno da quando ci conosciamo (2010) guardiamo annunci ovunque: online, nelle agenzie, nei flyer. Penso che ci potremo permettere una casa solo vincendo al Superenalotto. Viviamo quindi in affitto, nella stessa casa in cui io abito dal 2006, e ci abbiamo speso tantissimi soldi. A marzo abbiamo rischiato di dovercene andare e io ho vissuto settimane di ansia e terrore perché vivere nella città del giubileo è uno schifo. Le cose si sono sistemate ma ecco: invidio chi ha una casa sua, che si sta pagando con il mutuo, che ha pagato in contanti, che ha ereditato. Invidio chi può tornare a casa pensando che se, se ne andrà, sarà perché lo ha deciso. Grazie Angela per la riflessione (e scusa per il lenzuolo)
Ciao Alice, scusami ma ho recuperato solo oggi il tuo commento! Di un sacco di cose abbiamo parlato prima - la cosa che mi hai raccontato a proposito del giubileo è atroce, proprio perché le leggi per evitare che accada esistono - ma non posso che ringraziarti per tutto quello che hai raccontato qui. Non ce la meritiamo questa precarietà (soprattutto davanti ai soldi spesi per sentirsi appunto meno passeggere), come non ci meritiamo un sistema che avvantaggia solo chi i soldi per prendersi una casa li ha già. Capisco tutta la tua invidia e la frustrazione che la accompagna, è così anche per me. Per il progettino disegnato: ma io non vedo l’ora! Qualcosa mi dice che non sarà su Qualcosa (perdonami, è stato più forte di me), ma se questo è un modo di tirare fuori la stand up comedian che c’è in te aspetterò. Nanette è stupendo, se poi ne vorrai parlare sono sempre qui ❤️
Per me la casa, anzi le case, sono sempre state un'ossessione. Mi sono sempre immaginata a guardarle da fuori, nel buio, e per anni il mio screensaver del PC era una casetta nella notte con solo le finestre a emanare luce. Non mi sono mai soffermata più di tanto a pensare quale fosse il motivo. Poi nel 2022 tra mille sacrifici e non pochi "aiuti dal pubblico" con quello che adesso è mio marito abbiamo comprato casa. Non so nemmeno descrivere il profondo senso di benessere che mi da stare qui dentro, nella mia tana. E' una roba viscerale, che ti si attacca addosso e non si scolla più, ma in positivo. Subisco ancora l'invidia immobiliare (mica mi sono comprata Versailles...) ma ad oggi so che c'è un posto dove ne provo meno.
Grazie Maria Giulia, e che bello farsi compagnia nelle ossessioni ❤️ Comunque credo tu abbia beccato due punti abbastanza importanti nel tuo commento: il primo che è che abbiamo e avremo sempre bisogno di una tana, qualcosa che possa darci sicurezza. Allo stesso tempo, però, l’attrazione che si prova verso le altre possibilità ci mette sempre una pulce nell’orecchio. Al netto di tutto quello che ho scritto, penso che continuerei a subire un po’ di invidia immobiliare anche se avessi un posto tutto mio.
Nanette è una delle cose più belle che io abbia mai visto (e anche i suoi altri spettacoli).
Che argomento importante la casa, ci rimangono i sentimenti attaccati alle pareti, le emozioni, le grida. A Torino ne ho lasciata una dove sono successe cose bellissime, quando scrivo ritorno spesso dentro quelle mura.
Che bello sapere che anche gli altri spettacoli di Hannah Gadsby sono belli, Nanette mi ha proprio fatto venire voglia di recuperare tutto il suo lavoro! Grazie per questa bella notizia Serena ❤️ Le case sono proprio un tema, in questi giorni e grazie a commenti come il tuo me ne sto davvero rendendo conto.
Ciao Angela, sono capitata qui per caso scorrazzando su Substack e forse un caso non è. Faccio la comica e tra le varie cose presento una serata open mic a Milano bella, inclusiva e festosa, il giorno in cui vorrai provarci scrivimi.
(tra l’altro sto scrivendo moltissimo quest’estate, ho un pezzo nuovo proprio sull’invidia)
Ciao Elisa, ma grazie ❤️ appena torno su allora ti scrivo (non so se avrò il coraggio di prendere il microfono ma posso sempre godermi chi starà sul palco!) Detto questo, l’invidia ha delle potenzialità comiche gigantesche: mi piacerebbe molto sentirti, se fai qualche spettacolo sempre a Milano vengo volentieri!
Allora non so bene da dove iniziare, ma parto dalla fine: ma sai che penso la stessa identica cosa della stand up?? Io sono certa che nella prossima vita sarò una comica, ma non escludo che possa accadere anche in questa. In questi anni ne ho guardata molta moltissima, inglese (Nanette devo recuperarlo però, anche se ho visto gli altri suoi) e americana, e anzi ho da qualche settimana in mente un progettino disegnato, ma mi taccio che è ancora tutto embrionale. Passo alla casa: ho questa invidia da moltissimi anni, io e il mio compagno da quando ci conosciamo (2010) guardiamo annunci ovunque: online, nelle agenzie, nei flyer. Penso che ci potremo permettere una casa solo vincendo al Superenalotto. Viviamo quindi in affitto, nella stessa casa in cui io abito dal 2006, e ci abbiamo speso tantissimi soldi. A marzo abbiamo rischiato di dovercene andare e io ho vissuto settimane di ansia e terrore perché vivere nella città del giubileo è uno schifo. Le cose si sono sistemate ma ecco: invidio chi ha una casa sua, che si sta pagando con il mutuo, che ha pagato in contanti, che ha ereditato. Invidio chi può tornare a casa pensando che se, se ne andrà, sarà perché lo ha deciso. Grazie Angela per la riflessione (e scusa per il lenzuolo)
Ciao Alice, scusami ma ho recuperato solo oggi il tuo commento! Di un sacco di cose abbiamo parlato prima - la cosa che mi hai raccontato a proposito del giubileo è atroce, proprio perché le leggi per evitare che accada esistono - ma non posso che ringraziarti per tutto quello che hai raccontato qui. Non ce la meritiamo questa precarietà (soprattutto davanti ai soldi spesi per sentirsi appunto meno passeggere), come non ci meritiamo un sistema che avvantaggia solo chi i soldi per prendersi una casa li ha già. Capisco tutta la tua invidia e la frustrazione che la accompagna, è così anche per me. Per il progettino disegnato: ma io non vedo l’ora! Qualcosa mi dice che non sarà su Qualcosa (perdonami, è stato più forte di me), ma se questo è un modo di tirare fuori la stand up comedian che c’è in te aspetterò. Nanette è stupendo, se poi ne vorrai parlare sono sempre qui ❤️
Nanette me lo vedo presto e adoro i giochi di parole su Qualcosa e quindi non c’è bisogno di perdonarti. Per tutto il resto ci siamo già dette
Per me la casa, anzi le case, sono sempre state un'ossessione. Mi sono sempre immaginata a guardarle da fuori, nel buio, e per anni il mio screensaver del PC era una casetta nella notte con solo le finestre a emanare luce. Non mi sono mai soffermata più di tanto a pensare quale fosse il motivo. Poi nel 2022 tra mille sacrifici e non pochi "aiuti dal pubblico" con quello che adesso è mio marito abbiamo comprato casa. Non so nemmeno descrivere il profondo senso di benessere che mi da stare qui dentro, nella mia tana. E' una roba viscerale, che ti si attacca addosso e non si scolla più, ma in positivo. Subisco ancora l'invidia immobiliare (mica mi sono comprata Versailles...) ma ad oggi so che c'è un posto dove ne provo meno.
Grazie Maria Giulia, e che bello farsi compagnia nelle ossessioni ❤️ Comunque credo tu abbia beccato due punti abbastanza importanti nel tuo commento: il primo che è che abbiamo e avremo sempre bisogno di una tana, qualcosa che possa darci sicurezza. Allo stesso tempo, però, l’attrazione che si prova verso le altre possibilità ci mette sempre una pulce nell’orecchio. Al netto di tutto quello che ho scritto, penso che continuerei a subire un po’ di invidia immobiliare anche se avessi un posto tutto mio.
Nanette è una delle cose più belle che io abbia mai visto (e anche i suoi altri spettacoli).
Che argomento importante la casa, ci rimangono i sentimenti attaccati alle pareti, le emozioni, le grida. A Torino ne ho lasciata una dove sono successe cose bellissime, quando scrivo ritorno spesso dentro quelle mura.
Che bello sapere che anche gli altri spettacoli di Hannah Gadsby sono belli, Nanette mi ha proprio fatto venire voglia di recuperare tutto il suo lavoro! Grazie per questa bella notizia Serena ❤️ Le case sono proprio un tema, in questi giorni e grazie a commenti come il tuo me ne sto davvero rendendo conto.
Io aspetto te per mettere i quadri
Grazie mamma, allora quando scendo li appendiamo (ma poi quando sali appendiamo anche i miei!) ❤️
Ciao Angela, sono capitata qui per caso scorrazzando su Substack e forse un caso non è. Faccio la comica e tra le varie cose presento una serata open mic a Milano bella, inclusiva e festosa, il giorno in cui vorrai provarci scrivimi.
(tra l’altro sto scrivendo moltissimo quest’estate, ho un pezzo nuovo proprio sull’invidia)
Ciao Elisa, ma grazie ❤️ appena torno su allora ti scrivo (non so se avrò il coraggio di prendere il microfono ma posso sempre godermi chi starà sul palco!) Detto questo, l’invidia ha delle potenzialità comiche gigantesche: mi piacerebbe molto sentirti, se fai qualche spettacolo sempre a Milano vengo volentieri!