Invidiosa #6 - È tutto un complotto
Ohilà 😊 È tornata Invidiosa, la newsletter ideale per digerire la colomba al pistacchio. Questa settimana parleremo di un tipo di invidia che attraversa i secoli per arrivare fino a noi, su dollari, dischi e teorie del complotto.
Ora, dò per scontato che sappiate cos’è una teoria del complotto. Gli ultimi tre anni – tra pandemie, vaccini e guerre – ci hanno esposti alle più svariate narrazioni, e penso sia stato difficile scansare il 5G, il laboratorio del virus o certe fake news russe. Personalmente, ho sempre provato una grande forma di attrazione-repulsione nei confronti delle teorie del complotto, un po’ come succede con gli horror: mi interessa la trama del film, ma non lo vedrei manco pagata. Delle teorie del complotto voglio conoscere ogni dettaglio, così posso guardarle meglio da lontano. Voglio smontarle pezzo per pezzo, capire qual è il fondo di verità – o di contrasto – che le ha fatte nascere e poi esplodere.
Insomma, le teorie del complotto sono il mio guilty pleasure. Ecco perché, quando ho beccato il podcast di RaiPlay Sound “Non ce lo dicono 1!!” non ho fatto molta resistenza.
Vi avverto, non griderete al miracolo. Il podcast si fa ascoltare, è preciso e racconta un sacco di fatti. Cede a una fastidiosa ironia caciarona un po’ troppo spesso, ma recupera terreno con certe chicche succulente. La prima bomba arriva subito, a metà dell’episodio 1: gli Illuminati, arrivati fino noi tra Dan Brown e i biglietti da un dollaro, sono frutto di becera invidia. Non so voi, ma per me è stata una signora sorpresa.
Tutto inizia quando Hieronim Zahorowski (sì, l’ho trovato solo su wikipedia Polonia) viene bocciato all’esame del quarto anno di teologia nel 1612: questo gli impedirà di unirsi all’ordine dei gesuiti, cosa per cui aveva studiato – e pagato – fino a quel momento. Un dramma. Così scatta il più classico dei meccanismi dell’invidia: se non potrò essere uno di loro, nessuno potrà.
Per vendicarsi scrive un libro falso chiamato i “Monita Secreta”, dove svela il complotto dei gesuiti per conquistare il mondo. È una confessione di prima mano, quindi ovviamente verissima, e raggiunge un tale “fuoco” di consenso globale da far sopprimere la compagnia di Gesù nel 1774. Il complotto, però, sopravvive ai gesuiti stessi tanto che un ex gesuita, che ha fermamente creduto nei Monita, decide di creare una contro-setta, cioè gli Illuminati.
Teorie del complotto e invidia hanno, in teoria, molto poco a che fare l’uno con l’altra. Per funzionare, una teoria del complotto deve avere una verità sotterranea che solo in pochi conoscono, un continuo e costante lavaggio del cervello, una lotta tra gruppi di potere – di solito si tratta di un gruppo di pochi eletti contro il popolo. C’è quindi un contrasto tra chi può – percepito come i pochi – e chi non può – percepito come la stragrande maggioranza. Il punto è che non si tratta di un’effettiva maggioranza, ma di un’altra minoranza illuminata che agisce in favore della “gente”. Sono i pochi che resistono alla minoranza elitaria che pretende di imporre una certa visione del mondo attraverso i media, il sistema capitalistico o qualsiasi altro mezzo “di sistema”.
L’invidia del potere diventa un po’ il senso stesso del complotto. Anche quando c’è democrazia nei processi decisionali, anche se c’è un dibattito acceso, anche se i processi sono trasparenti, dover accettare che certe cose siano al di fuori del proprio controllo è frustrante. Individuare dei poteri forti aiuta a proiettare l’invidia su un’entità concreta: sapere che il resto del mondo è stato “indottrinato” fa sentire chi complotta speciale e singolare. Si cede a quell’aspetto dell’invidia che accetta di perdere qualcosa – in questo caso, il potere e il senso di appartenenza –, per ottenere superiorità morale. È un processo “naturale”, ma annulla ogni tipo di dialogo o messa in discussione. Deresponsabilizza e nutre una parte del nostro ego che, a volte, viene trattata come un’oca all’ingrasso.
Insomma, facciamo attenzione a cosa decidiamo di invidiare: potremmo creare il prossimo Nuovo Ordine Mondiale.
Rassegna invidiosa
Case, libri, auto e un sacco di cose belle da invidiare.
La Storia Infinita, Michael Ende - Grandi, grandissimi spoiler in arrivo
Non ho mai finito di vedere la Storia Infinita. Era troppo “vecchio” per interessarmi, e il drago bianco mi sembrava proprio quello che era: un gigantesco animatronic fatto male. Quando il mio ragazzo mi ha consigliato di ascoltare l’audiolibro, ho scoperto di ricordare – male – una storia completamente diversa. Così ho recuperato il libro: ha tutti i limiti di un libro per bambini letto a trent’anni, e c’è una certo transfert di Michael Ende nel personaggio di Bastiano che potrebbe irritare.
La Storia Infinita, però, è il più classico dei romanzi di formazione. È la storia di un bambino che scopre il dolore, il coraggio, la rabbia e la responsabilità. Ma scopre anche, sulla pelle dei propri amici, come dall’invidia nasca la rabbia, e dalla rabbia la violenza. Bastiano, a un certo punto della Storia, diventa tutto quello che nel mondo reale non è: bello, forte, adulto e praticamente invincibile. Continua, però, a invidiare ad Atreiu –il ragazzino che perde il cavallo nelle paludi – il suo periodo da “protagonista della storia”, la sua forza e la sua saggezza. Per quanto ormai sia potenzialmente perfetto, vede in Atreiu lo specchio dei suoi limiti e si allontana da lui fino a farlo diventare un vero e proprio nemico. In compenso, anche all'invidia si può trovare una cura.
Bene, e anche questa volta avete toccato il fondo di invidiosa. Ci saranno meno pastiere tra noi, ma troveremo sicuramente qualcosa di dolce per i nostri rodimenti.
Un abbraccio a forma di uovo,
Angela
P.S. queste illustrazioni belle le ha fatte Giovanni Nava, che non ringrazierò mai abbastanza. Lo trovate sempre qui.
© 2023 Angela Cannavò.
Le illustrazioni della newsletter sono di Giovanni Nava.
Se vuoi leggere i vecchi numeri di Invidiosa, trovi tutto in questa pagina.
Insieme a te, leggono questa email 46 persone ❤️
E noi due, abbiamo qualcosa da invidiarci?
Fammelo sapere con un cuore, un commento o parlando di questa newsletter con chi ti va.
Ti hanno inoltrato questa mail? Iscriviti a Invidiosa.