Invidiosa #4 - Invidia generazionale
È tornata la newsletter che parla di invidia: questa volta ci facciamo un giro tra le faide intergenerazionali 🔥
Nel secondo numero di Invidiosa ho postato una “guida” che ho creato su Instagram: parlava dei 5 libri che, nel 2022, tutti sembrano aver letto tranne me. Tra loro, c’era anche “Il fabbricante di lacrime” di Erin Doom.
Questo libro, che nel giro di un anno è diventato un caso editoriale, ha spopolato sul – o nel? – BookTok, cioè quei contenuti di TikTok dedicati solo ai libri. Li raccontano bene? Nì, nel senso che il tempo è quello di un TikTok e si fa quello che si può. Non si passa molto tempo a parlare del contenuto del libro, ma si fanno tante liste o classifiche girate: sono girate nel modo un po’ estetico di TikTok fanno vedere libri pieni di adesivi segnapagina. Per dare un’idea più concreta dell’influenza che ha, basta pensare a questo: diverse librerie Feltrinelli e Mondadori hanno allestito intere pareti con i libri più chiacchierati su TikTok.
Insomma, dove voglio arrivare? Bene, dopo aver letto Invidiosa, una mia amica mi ha contattata a proposito e abbiamo iniziato a parlare del BookTok. È un bene o un male per l’editoria? Dovremmo essere felici se le ragazzine – più che ragazzini – leggono così tanti libri, o dovremmo prima capire qual è la qualità di quei libri? Perché il BookTok – rispetto al Bookstagram, che comunque ha avuto le sue critiche – è più controverso? La risposta breve è: perché sembra che il grosso dei libri che girano lì siano libri di melma: banali e superficiali romance con pochissimo editing, tendenzialmente Young Adult rivolti a un pubblico femminile.
Ora, io adoravo Twilight (parlo proprio del primo libro, gli altri meno). Era un bel fantasy, la trama stava in piedi e la protagonista era abbastanza “fantoccio” da far immedesimare chiunque al posto suo. Anche la lore – cioè le “regole” del mondo fantastico – stava in piedi, senza contare il fatto che a 12 anni non avevo idea di cosa fosse una lore. Insomma, per me era perfetto. Avevo una conoscenza della letteratura limitatissima, ma avrei difeso quel libro a spada tratta contro ogni critica. Insieme a me, c’era un’esercito di milioni di ragazzine nel mondo.
Un diverso milione di ragazzine, oggi, fa la stessa identica cosa con i libri che amano. Su TikTok, però.
Ma torniamo alla conversazione. La mia amica mi riporta un episodio che ha sollevato un polverone: la titolare dell’account “libridifranci” ha detto che “Orgoglio e pregiudizio” è, cito, “scritto male” e che Amore e Psiche di Apuleio è “sopravvalutato”. Il putiferio.
Le correnti di pensiero si sono divise in due:
Va bene il giudizio personale, ma non potevi dire che non ti è piaciuto invece di sparare giudizi tipo “è sopravvalutato”? Con quale autorità, poi?
Non ha senso dare così tanto peso a una ragazza di 14 anni che non ha ancora tutti gli strumenti per capire un linguaggio come quello di Jane Austen o quello poetico di Apuleio. Lascio una riflessione più approfondita – e decisamente più piccata – qui, dà un’idea abbastanza completa di questa campana e tira fuori un concetto interessante.
Federica Urso – l'autrice del TikTok esplicativo – pensa che sia stata la lotta intergenerazionale a far partire i 5 minuti ai millennial che si sono “indignati” per le dichiarazioni di franci. Da qualche anno, infatti, la generazione dei e delle 30enni non è più al centro delle serie tv e dei film, per fare spazio alla Gen Z regina di TikTok. La loro cultura è diventata quella dominante, determinando le tendenze e diffondendosi con una velocità che i millennial non avevano ancora visto. Con la pandemia a fare da silenzioso spartiacque, i millennial si sono ritrovati improvvisamente a non avere più voce in capitolo e a tornare in libreria sovrastati da Colleen Hover e fanfiction rilegate – che è un po’ come andare in libreria nel 2009 e trovare ovunque Fabio Volo e Federico Moccia.
Ma il punto della storia, secondo me, non è solo questo. È che, più di ogni altro mercato “teen” del passato, i liceali sono la fascia che legge di più in assoluto (grafico a pagina 9). Questo li rende i più influenti, e amplifica le loro scelte sul mercato. L’opinione di franci ha peso, ne ha tantissimo. Nell’editoria, ne ha molto di più di quanto ne abbiamo avuto noi.
È vero, Twilight e Harry Potter hanno dominato editoria, cinema e web per decenni. Ma c’era la sensazione di avere a che fare con un prodotto ben fatto. Non era letteratura alta, ma non sta scritto da nessuna parte che la letteratura “bassa” – sempre che esista – debba essere realizzata male.
La sensazione che si ha con i libri da BookTook, invece, è che siano prodotti fatti per essere ingurgitati, digeriti e sostituiti da un altro clone due minuti dopo. Che il mercato editoriale stia scegliendo il “tutto, subito e superficiale” invece di cercare di lavorare bene con i prodotti che ha. E non è colpa di franci se le cose vanno così: che scelta ha, quando l’offerta è così banale?
Rassegna invidiosa
Case, libri, auto e un sacco di cose belle da invidiare.
Dear Stephanie Mayer, Lindsay Ellis - Chiedere scusa, quando ci vuole
Ai suoi tempi, anche Twilight si beccò un sacco di vetriolo. L’autrice venne etichettata come misogina e il libro era spazzatura per ragazzine. Chi lo leggeva era idiota e chi guardava il film meritava di farsi cavare gli occhi seduta stante. Ecco, Lindsay Ellis – scrittrice e saggista – si è presa un po’ di tempo e calma per chiedere scusa a Stephanie Meyer. Scusa per essere saltata sul carro del “non sono come le altre ragazze” e non aver considerato quanto un certo tipo di contenuti indirizzati alle adolescenti viene bollato come “stupido” senza nemmeno una base fondata. Chissà perché.
Ok, Boomer! - Visto che si parla di generazioni a confronto
È una bella sorpresa la newsletter di Michele Serra scritta per il Post. L’idea era quella di parlare di differenze e scazzi intergenerazionali, ma – almeno per ora – la riflessione è ancorata su come e quanto è cambiato il concetto di lavoro tra boomer e resto del mondo. Le riflessioni di Serra sono delicate, piene di fatti e a tratti belle intime. Ma quello che mi strappa il cuore di più – sempre, almeno per ora – sono le risposte che Serra ha ricevuto. Ne valgono la pena, davvero.
Anche per questa volta, è tutto. Come va la vostra invidia? Che ne pensate dei libri di melma? Ma soprattutto, c’è qualcuno a cui potrebbe davvero piacere Invidiosa? Se sì, girategli/le questo spaccato di vita su TikTok: chissà che non abbia qualcosa da aggiungere su “Orgoglio e Pregiudizio”.
Abbraccioni,
Angela
P.S. queste illustrazioni belle le ha fatte Giovanni Nava, che non ringrazierò mai abbastanza. Lo trovate sempre qui.
© 2023 Angela Cannavò.
Le illustrazioni della newsletter sono di Giovanni Nava.
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