Questo è il nuovo episodio di Invidiosa, la newsletter che prova a parlare di invidia in un mondo che ne prova tantissima ma fa finta di niente. A volte.
Come ogni anno, mi sono ridotta a scrivere questa puntata a sotto Natale, nel bel mezzo delle Feste e con una grandissima voglia di fare l’ameba e niente più. Non saprei dire esattamente perché sono arrivata a questo livello di cottura, ma il 2024 si è certamente impegnato.
Così ho amebato discretamente, ma l’ho fatto con quel martellante senso di colpa che mi prende in giorni di riposo quasi totale. Per fortuna, non è sulla mia malsana idea di produttività che si concentrerà questa Invidiosa. O meglio, non direttamente.
Dal 2022, infatti, approfitto di questo spazio per fare un personalissimo bilancio di fine anno. Non temere, però: se mi leggi da un po’, sai che qui si parla solo di cose che non sono riuscita a fare.
E visto che mi sento perennemente indietro sulle cose che vorrei leggere (ho una trentina di libri a casa che urlano “scegli me, ama me, sposa me!”), non c’è niente di meglio che fare un ripassino sulle grandi uscite contemporanee che mi sono lasciata sfuggire anche quest’anno. Ecco allora i 5 libri che, durante il 2024, sembra aver letto tutto il mondo tranne me.
Biografia di X - Catherine Lacey
Questo libro mi ha fissato in quasi tutte le librerie in cui sono entrata quest’estate (in copertina ci sono due occhi, separati da una X a tutta pagina). L’ho trovato un po’ ovunque anche su Instagram e pare sia davvero niente male. Come scrive Alessia Ragno nel post che trovi linkato al titolo, Biografia di X è un “metaromanzo”, cioè l’accuratissima biografia della più grande artista statunitense del ‘900. Peccato che X non sia mai esistita. E che questo libro non sia davvero una sua biografia, ma il tentativo della compagna di X di rendere giustizia alla storia e alle opere della partner. Ah, pare anche che Lacey abbia anche costruito un mondo parallelo al nostro, fatto di piccole ma sostanziali differenze. Insomma, ogni tanto a giudicare un libro dalla copertina ci si prende.
Mostri - Claire Dederer
Questo è uno dei primi - o forse il primo - libro di Altrecose, il marchio editoriale del Post e di Iperborea. Com’è giusto che sia, la redazione ha fatto una gran promozione ma non credo che sia questo il motivo per cui un sacco di persone l’hanno letto. Mostri, infatti, è la riflessione di Claire Dederer su come i fan gestiscono certe azioni terribili dell’artista che amano. Dovremmo separare l’opera dall’artista e continuare a godercela? Come facciamo se il nostro amore dà soldi a una persona che non ci piace o che fa cose che non ci piacciono? E che rapporto c’è tra sostegno e potere? È una questione più che irrisolta, e la storiaccia di Più Libri Più Liberi ha reso ancora più urgente una riflessione su queste domande. Quest’estate ne ho parlato anche con a proposito della notizia che Alice Munro, pur conoscendo gli abusi che la figlia aveva subito per anni dal patrigno, non l’ha mai lasciato. Serena lo consiglia, e io mi fido molto del suo giudizio.
Intermezzo - Sally Rooney
Allora, io di Sally Rooney non ho mai letto nulla. Non so perché, semplicemente non è capitato. Questo tipo di eventi, però, fa riemergere una sensazione che - fino a un po’ di tempo fa - mi dava un profondo senso di inadeguatezza: non sapere cogliere lo “spirito del tempo” e arrivare ai fenomeni culturali del presente con estremo ritardo. Per anni mi è sembrato di viaggiare a una velocità diversa, o di guardare i canali sbagliati. Di recente ho iniziato a sentirmi meno “asincrona”, ma la questione Rooney mi riporta a quel vecchio singhiozzo. Il fatto che adesso io abbia ben 4 libri indietro non aiuta. In compenso, mi godo il dibattito tra pro e anti Rooney come quello che ho linkato nel titolo e mi prendo un piccolo brandello di contemporaneità relativa: Persone normali - uscita nel 2020 - è una delle più belle serie che io abbia mai visto.
Demon Copperhead - Barbara Kingsolver
Anche qui, basta guardare la copertina per dire “Ah, quello!” Già, perché Demon Copperhead l’ho visto davvero ovunque. E senza capire chiaramente perché chiunque lo stesse leggendo, dato che è un mattone niente male e che di Barbara Kingsolver - nonostante sia una scrittrice molto prolifica - non avevo mai sentito parlare. Poi ho letto la puntata che di Maria Giulia Minnucci gli ha dedicato (il link è nel titolo), ed è stato tutto chiaro: dentro questo libro c’è un Grande Romanzo Statunitense, importanti numi tutelari - come Dickens e Salinger - e quegli Stati Uniti di cui ci ricordiamo solo quando Donald Trump vince le elezioni. Ecco, avere un libro che mi aiuti a capire meglio quella fetta di mondo sembra la cosa più utile al momento.
Le chiavi di casa, Un diario da Gaza - Sami al-Ajrami
Al-Ajrami è stato corrispondente per Repubblica da dentro Gaza fino al 17 aprile 2024. Ha deciso di lasciare la Striscia quando ha capito di essere diventato un bersaglio e di stare mettendo in pericolo la sua famiglia. Dopo aver fatto uscire le figlie dal valico di Rafah - chiuso definitivamente da maggio 2024 - al-Ajrami ha continuato a scrivere finché, come molti altri giornalisti gazawi, la taglia sopra la sua testa è diventata troppo grande per poterla ignorare. Il futuro gli ha dato ragione: più di 217 giornalisti palestinesi sono stati uccisi dal 7 ottobre 2023 dall’esercito israeliano. Adesso al-Ajrami vive in Egitto ma negli ultimi mesi ha viaggiato in Europa passando anche dall’Italia per raccontare il suo libro, scritto in collaborazione con la giornalista Anna Lombardi. Nel titolo di questo paragrafo c’è l’intervista che al-Ajrami ha tenuto con Eugenio Cau per il podcast Globo, ed è una testimonianza devastante. Dal 1° gennaio questo podcast entrerà a far parte dell’offerta a pagamento del Post: non so se le vecchie puntate saranno ancora disponibili sulle varie piattaforme - normalmente il Post le ha sempre lasciate online - ma le parole di al-Ajrami sono forse una delle cose più significative da ascoltare prima della fine dell’anno. Per quanto riguarda il libro, temo continuerà a essere fondamentale anche nel 2025.
E adesso arriviamo a te. Grazie per aver passato con me il primo anno “allo scoperto” di Invidiosa. Grazie per i commenti, per le email, per le arrabbiature, per le riflessioni, per le segnalazioni e le condivisioni. Io non lo so se in un anno sono diventata un po’ meno invidiosa, ma so che parlarne mi fa tanto bene. Spero sia così anche per te.
Buone cose nuove.
P. S. Ringrazio Giovanni Nava per le illustrazioni e tutte le cose belle di Invidiosa.
© 2024 Angela Cannavò.
Le illustrazioni della newsletter sono di Giovanni Nava.
Se vuoi leggere i vecchi numeri di Invidiosa, trovi tutto in questa pagina.
Grazie aver dedicato un po’ di tempo a me e a questa newsletter. E visto che sei qui, abbiamo qualcosa da invidiarci?
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Sono sempre ammirata, bellissimo numero e stupenda l’idea di raccontare questi titoli attraverso la modalità del tutto li hanno letti tranne me. Tra l’altro è estremamente interessante la questione autore controverso/opera d’arte.
l'ultimo è assolutamente da recuperare, grazie!